Un nuovo intervento edilizio rischia di compromettere una delle aree di maggior pregio ambientale, paesistico e culturale di Arezzo.
E’ stata, infatti, proposta una variante urbanistica per la realizzazione di un esteso complesso edilizio di circa 3000 mq, articolato in nuova chiesa parrocchiale, casa canonica, uffici parrocchiali, aule catechismo, oratorio per giovani e centro polifunzionale con annesse opere di urbanizzazione e attrezzature sportive che cancellerebbe buona parte dei campi e delle aree verdi che si trovano tra l’Acquedotto Vasariano, il Cimitero Monumentale, la zona di Fonte Veneziana e Villa Severi.
I firmatari del presente documento ritengono che debba essere interrotto l’iter procedurale di tale variante perché:
– Si tratta di un area di notevole valore paesaggistico-ambientale sottoposta, infatti, a vincolo ai sensi della ex legge 1497/39 di cui al DM del 25 maggio 1962 la cui motivazione ricorda come quest’area rappresenti ‘la naturale cornice paesistica di Arezzo, che forma con i suoi larghi spazi coltivati (….) un quadro di eccezionale bellezza panoramica accessibile al pubblico’. Una edificazione di quest’area comprometterebbe, pertanto, il suo valore intrinseco e priverebbe Arezzo di visuali uniche, sia per chi guarda dalla città verso il colle di San Fabiano sia, viceversa, per chi ammira la città in direzione della Fortezza medicea. Questa bellissima visuale è il frutto di una processo di conservazione caratteristico solo dell’area nordest della nostra città che ha permesso di mantenere intatta, dal medioevo fino ad oggi, la particolarità prerogativa di questa zona, una armoniosa prossimità fra città e campagna segnata solo dal confine netto dalle mura storiche.
– La localizzazione dell’intervento oggetto della richiesta di variante appare urbanisticamente impropria, in quanto l’area è dotata di infrastrutture viarie e di strutture preesistenti (vedi cimitero monumentale) già problematiche. D’altra parte è impensabile prevedere, come suggerito dal progetto, di realizzare nuova viabilità alternativa, che costituirebbe un elemento fortemente impattante su tutta la zona. Non vorremmo, inoltre, che quest’ultima proposta costituisse una ‘soluzione di fatto’ al più volte discusso e delicatissimo tema del completamento nord dell’anello di circonvallazione e che favorisse l’attivazione di successivi processi edificatorio nelle aree limitrofe ancora intatte.
– Esprimiamo inoltre perplessità sull’effettivo bisogno di costruire nuove strutture di questo tipo, poiché l’intervento appare incoerente con i recenti strumenti e orientamenti urbanistici che indirizzano invece verso il riuso e riqualificazione dell’esistente. Si eviterebbe così nuovo consumo di suolo, come in questo caso invece si propone e, a tale proposito, si evidenzia la necessità di individuare piuttosto, per questo tipo d’intervento, altre aree (che per altro esistono) fra quelle già destinate alla edificazione dal piano strutturale e dal regolamento urbanistico.
Si auspica infine che il futuro di quest’area sia oggetto di una progettazione del tutto diversa, basata ad esempio sul recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico-architettonico e sulla mobilità leggera, per favorire la fruibilità dei tanti aretini che la frequentano nel tempo libero e dei turisti, per accrescere la qualità della vita dei residenti e soprattutto per preservare un bene comune dell’intera città. Crediamo pertanto che sia fondamentale avviare un confronto reale con la cittadinanza sul futuro di quest’area dal forte valore identitario e culturale per la città Arezzo.
Vi inviatiamo quindi a presentarvi presso la nostra sede (Lun/Mar/Mer/Ven 9.30-12.30; Gio 15.30-18.30) per aderire alla Raccolta Firme che stiamo promuovendo affinchè un tale scempio sia evitato e si preservi una delle aree di maggior rilievo ed interesse storico-paesaggistico della nostra meravigliosa città!
LEGAMBIENTE, CAI, FIAB, WWF, FAWI, ARCI, ISDE, ENPA, LEAL, LAV, DEMOS, OIPA, IL GIARDINO DELLE IDEE, COMITATO DIFENFIAMO IL TERRITORIO, ASSOCIAZIONE CASTELSECCO.